È appena uscito in libreria l’atteso romanzo storico Nel campo dei fiori recisi – Scampoli di Olocausto, l’ultima pubblicazione del poeta e scrittore Francesco Belluomini, edita per i tipi della Casa Editrice Aracne (Collana Le trame di Araneus, Gennaio 2017). La storia è parte del racconto di una donna che, insieme a sua sorella, ha affrontato da protagonista i duri anni delle persecuzioni agli ebrei da parte dei nazisti. L’opera, realista e dettagliata, assume un valore rilevante nel testimoniare la memoria della tragedia del secolo scorso, e suscita profonde riflessioni sul dramma dell’internamento disumano, sulla “radice del male che non s’estingue col perdono dei popoli soppressi”.
L’Autore rivolge un tributo a tutte le vittime della Shoah: “bambini trattati come nemici da abbattere”, anziani, intere famiglie e i milioni di persone inermi scomparse in modo barbaro in quei lager dell’annullamento fisico e mentale.
Come si legge nel risvolto di copertina: “Un episodio, quello di Sonia Contini, rimasto ai margini della storia della deportazione ebraica per pudico risentimento verso l’inumanità della vita e raccontato oggi per mano di chi non vuole dimenticare. È il ripercorrere gli eventi di quel marzo 1944 in cui la famiglia Contini, al pari di molte altre, fu strappata dalla propria casa livornese per intraprendere il lungo viaggio verso i campi di sterminio, ultima meta per gran parte del nucleo familiare. A salvarsi da quella follia collettiva furono solo le due sorelle che, nonostante la giovane età, sopravvissero con matura tenacia al genocidio dell’Olocausto. Sonia, a distanza di anni, racconta d’un fiato il lungo percorso che l’ha portata dal campo di concentramento fino ai lontani paesi polacchi, rievocando ricordi abbandonati e facendo rivivere persone lontane attraverso la storia della sua adolescenza, spesa dietro il filo spinato del lager di Birkenau.”
La data del giorno in cui Sonia fu strappata dalla sua casa per essere rinchiusa con tutta la sua famiglia nel campo di sterminio di Birkenau fu, per la piccola ebrea, marchiato a fuoco sul suo braccio insieme al numero identificativo. A distanza di molti anni, la ormai anziana sopravvissuta ai campi di sterminio narra la sua storia con l’aiuto di chi ha ritenuto che un racconto del genere non potesse essere dimenticato. Francesco Belluomini dà voce al memoriale di colei che ha resistito con audacia e determinazione al più cruento evento che la storia ricordi, rivisitando i passi che hanno condotto Sonia e sua sorella Daniela lontano dal filo spinato della reclusione. L’opera ripercorre i duri giorni che Sonia vive a Birkenau insieme a sua madre e sua sorella Daniela. Il lavoro forzato affrontato prima nel Kanada e poi nel Kinderblock pesano come macigni sulla coscienza della piccola protagonista che, nonostante le avversità, non abbandona mai il desiderio di tornare a casa. La fuga nei lontani paesi della Polonia e i soccorsi ricevuti si configurano come prove ardue per le due sorelle Contini, che continuano a restare unite oltre ogni aspettativa.
Il tempo si predispone come un unico blocco narrativo che rallenta a dismisura il giorno in cui Sonia e tutta la sua famiglia salgono sul treno che le condurrà al campo di concentramento. I giorni, i mesi e gli anni perdono di peso diventando un unico e lento fluire. La famiglia Contini, pur se divisa fin dall’inizio del romanzo, è una costante all’interno della narrazione: è una presenza viva nella mente e nel cuore della protagonista, che traspare in ogni pagina del suo memoriale. È il desiderio di tornare a casa che spronerà Sonia alla resistenza e che la condurrà verso l’agognata libertà. A vivere con lei tutte le tragedie è Daniela, la sorella minore, sua compagna sia nei giorni tristi della reclusione che in quelli gioiosi della liberazione. La ripetitività dei giorni e la fatica del lavoro forzato vengono riproposti dall’autore attraverso le sue descrizioni, non certamente pesanti, ma impresse con forza nella memoria del lettore. Francesco Belluomini racconta, con maestria e delicatezza, la vera storia di Sonia Contini, attraverso il racconto di uno stralcio di vita che non può essere assolutamente dimenticato.
Francesco Belluomini è nato a Viareggio nel 1941. Vive a Lido di Camaiore. Poeta e operatore culturale, ha fondato nel 1981 il “Premio letterario Camaiore” di cui è presidente. Ha all’attivo 25 libri tra poesia e narrativa. I suoi lavori sono presenti in molte significative antologie, alcune delle quali curate dai maggiori esponenti del mondo letterario contemporaneo. Tra le più recenti in ordine di tempo: Poesia del Novecento in Toscana, Biblioteca Maruccelliana, Firenze 2009; La parola che ricostruisce, Tracce, Pescara 2010; Animali Diversi, Nomos, Varese 2011; I miei sogni son come conchiglie, Rizzoli, Milano 2011; Le strade della Poesia, Delta 3 Edizioni, Avellino 2012. Nel suo lungo viaggio letterario ha ricevuto diversi riconoscimenti, anche in ambito internazionale e alcuni suoi libri sono stati tradotti in varie lingue.
Daniela Quieti