Emozioni, memorie, tradizioni, storia, amore, emigrazione, miseria, desiderio di riscatto: il tutto racchiuso in La fidanzata d’America di Giusy Cafari Panico, Castelvecchi Editore 2020, romanzo mirabilmente ambientato a San Valentino in Abruzzo Citeriore nel 1920.
Sullo scenario delle atmosfere fasciste di un non lontano dopoguerra, l’Autrice esplora questi aspetti combinando una conoscenza socioculturale del tempo con un’avvincente creatività narrativa, le cui vicende hanno radici autentiche legate alla sua discendenza materna abruzzese.
Il libro si apre con il ritorno in paese di un giovane sacerdote, il quale ha dovuto rinunciare al suo brillante incarico e alla prerogativa di essere il confessore della Regina a causa di una ferita di guerra. Questo accadimento muterà il futuro della sorella Ada, orfana di madre, gravata dal quotidiano rapporto con una insolente matrigna, e promessa sposa a un ragazzo emigrato in America in cerca di fortuna. Ma quando egli potrà infine inviare il denaro affinché ella lo possa raggiungere a Filadelfia, sorgeranno complicazioni. I familiari di lei si riveleranno contrari al matrimonio, a farle affrontare le incognite di una cultura e una lingua diverse con un individuo che è anche parente di briganti, oltre a essere iscritto ai sindacati e rivendicare i diritti dei lavoratori. Ada dovrà decidere se partire o restare.
I personaggi che ruotano intorno ai protagonisti sono tutti ben delineati e aggiungono valore alla storia evidenziando usi, costumi e, in modo particolare, la condizione delle donne dell’epoca, la coltivazione dei bachi da seta, il lavoro al telaio, tutti aspetti dell’economia locale del tempo che aggiungono valore all’opera. Il libro suscita anche uno stato di attesa dal momento che lascia aperto lo sviluppo di un seguito dall’esito incerto. Un romanzo da leggere!
Giusy Cafari Panico, laureata in Scienze Politiche a indirizzo internazionale, dirige il Comitato Scientifico del Piccolo Museo della Poesia di Piacenza. Poetessa e drammaturga di pièces teatrali rappresentate anche all’estero, collabora come sceneggiatrice con una casa di produzione cinematografica di Roma ed è autrice di racconti premiati e presenti in varie antologie. Scrive per “Alberoni Magazine”.