L’Associazione Itaca – Iniziative per il Turismo, l’Agricoltura, la Cultura e l’Ambiente in occasione della manifestazione “Aspettando la grande partenza del Giro d’Italia”, ha organizzato una serie di eventi promossi dal Comune di Fossacesia, tra cui il 4 maggio 2023 alle ore 17,00, c/o Palazzo Mayer in Via Polidori 17, Sala Contini, “la grande mostra di Luigi BALDACCI” a cura dall’Architetto Alberto Baldacci.
Le opere esposte raccontano la “Storia d’Abruzzo” in trenta tele in acrilico che appartengono alla Collezione privata della famiglia Baldacci. Quando nel 2007 l’Artista Luigi Baldacci realizzò questa opera pittorica, donata poi al Comune di Fossacesia, per esporre la storia della Regione Abruzzo attraverso personaggi, eventi e luoghi, realizzò anche una collezione di altrettante opere in formato ridotto cm 50×70. In queste tele è sempre presente la caratteristica della pittura di Baldacci in cui prevale la sua immaginazione precognitiva valorizzata dalla sua creatività e dal suo agire all’interno della dimensione extrasensoriale. È proprio il suo particolare cromatismo a suggerire l’emozione sensoriale prima ancora del significato stesso delle opere legate a un mondo di mistero che Baldacci percepisce con la mente e rappresenta con immagini surreali impreziosite da simboli come il cerchio, la tartaruga, gli uccelli, ognuno dei quali legato alla vita e al significato della spiritualità.
All’inaugurazione della mostra farà seguito la presentazione del libro di Maria Gemma Pellicciotta La strada della luce – edito da Solfanelli – presentato dalla Prof.ssa Marisa De Filippis, Presidente dell’Associazione Itaca e dal Prof. Antonio Di Santo, Presidente del Premio Letterario “Raffaele Pellicciotta”. La morte di Luigi Baldacci giunse inattesa e dolorosa e, alla domanda disperata della moglie “Che farò senza di te?” lui le rispose “Scrivi tutto questo!” volgendo lo sguardo alle tele affisse alla parete, facendo intendere la loro vita, la storia della sua pittura, il legame d’amore indissolubile che li legò fino all’ultimo.
Così è nato questo libro dal titolo La strada della luce, quella che si vuole intraprendere quando si inizia un giusto cammino, quella che la cometa ha indicato ai re Magi per arrivare alla grotta di Betlemme, quella che deve illuminare i regnanti della terra per conquistare la pace.
Per la protagonista di questo romanzo, scritto nel periodo del lockdown a causa della pandemia da coronavirus, La strada della luce è quella che inizia durante la seconda guerra mondiale, a pochi chilometri di distanza dal fiume Sangro dove si svolse una delle battaglie più cruente, e si è protratta nel percorso lungo e difficile della sua vita fino a quando il sole non tornò a illuminare il suo viso. Il tema del libro è il racconto di una ragazza che si batté contro le convenzioni e i pregiudizi dell’epoca in cui era vissuta, esclusa dalla possibilità di rivendicare i propri diritti, di liberarsi dai vincoli anacronistici di una morale tradizionalista, paternalista e misogina. Il sovrapporsi delle pulsioni e delle rivendicazioni le generò un processo di alterazione così intenso che la travolse in profondità e per un lungo periodo, creandole disagi e negandole la realtà dei rapporti affettivi e familiari. Ogni capitolo del racconto è introdotto da alcuni versi scritti dal poeta contemporaneo Luigi Perroni, che sottolineano i momenti più significativi. Come espresso dal lettore Elvio Masciulli in occasione di una riunione della FIJET – Federazione internazionale giornalisti e scrittori di turismo, l’opera è: “Un bel libro che racconta la storia di due vite che s’incontrano e continuano “insieme”, anche dopo che lui è mancato. Sentimenti e ricordi che s’intrecciano e vivono dei colori dell’arte sublime del protagonista che non c’è più.”