È in libreria l’avvincente romanzo storico “Il diario di Nerone”, l’ultimo libro di Franco Pasquale, Ianieri Edizioni 2020.
La storia romana è ricca di damnatio memoriae, di personaggi esposti al pubblico ludibrio della Storia. Da Marco Antonio a Caligola, da Commodo a Eliogabalo, da Massimino Trace a Massenzio. Tuttavia, nulla può paragonarsi alla vicenda di Lucius Domitius Ahenobarbus, meglio conosciuto come Nerone, la vittima più illustre della tradizione storiografica. Per secoli e secoli nell’immaginario collettivo, egli rappresentò l’incarnazione del male, della follia più crudele, del poeta ridicolo, dell’incendiario e dello spietato nemico dei cristiani. Solo in tempi relativamente recenti, questa consolidata immagine dell’ultimo appartenente alla dinastia Giulio-Claudia è stata messa in discussione da storici e scrittori.
Il libro di Franco Pasquale, però, non si pone semplicemente l’obiettivo di ristabilire la verità, ma
compie un’operazione diversa, quella di penetrare nell’intimità del personaggio – di qui la scelta della forma diaristica – per costruire una narrazione di Nerone a metà tra Storia e letteratura.
Non a caso, già dalle prime pagine di quest’opera, riecheggiano i toni, la sensibilità e le atmosfere delle Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. In più, l’autore mostra una sicura padronanza del mezzo espressivo, uno stile ragguardevole che spesso sfocia in una poeticità toccante. In tempi di sciatteria linguistica e di approssimazione lessicale si tratta di un valore aggiunto che, a parte l’interesse per la straordinaria figura narrata, vale da sola la lettura del libro.
Come dalla descrizione dell’opera: “Anno 69 d. C., Roma è nel caos. Nerone, un anno prima, si è suicidato senza lasciare eredi, e ora Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano si contendono il trono di Roma. Mentre imperversa la guerra civile, Claudia Atte, la schiava e poi liberta, devota amante di Nerone, cerca e trova il manoscritto in cui il suo padrone fin da bambino ha annotato gli eventi fondamentali della propria vita. Un diario in cui, dunque, l’imperatore passato alla Storia come il più folle e crudele, la bestia, il 666, l’anticristo, racconta dal suo punto di vista gli avvenimenti salienti della sua esistenza: l’infanzia in cui era solo Lucio Domizio Enobarbo, destinato a restare ai margini della sua famiglia potente, e poi l’amore per le arti, gli intrighi di palazzo della madre Agrippina, l’inaspettata ascesa al potere, l’incendio della Suburra, le congiure contro di lui e, soprattutto, la sua idea di Roma. Il Diario di Nerone non è un romanzo con uno sfondo storico, ma è la grande Storia che si fa romanzo. Grazie alla meticolosa ricostruzione storica di Franco Pasquale possiamo assistere in diretta agli avvenimenti che posero per sempre fine alla dinastia giulio-claudia, e possiamo farlo da un punto di vista privilegiato: Nero pro domo sua. Una domus aurea.
Franco Pasquale, teatino di nascita, vive da anni a Pescara. Dopo aver compiuto studi classici, si è trasferito a Roma, dove, presso l’università “La Sapienza”, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza. Tra i volumi pubblicati, L’amore è un contrattempo (Noubs, 2013), Tu eri come un fiume inevitabile (Noubs, 2013), Affinità (S)elettive (Carabba, 2013), Spiegami questo amore (Tabula Fati, 2016), Rigopiano. La terra e la neve (Tabula Fati, 2017), I racconti di Palazzo Perenich (Tabula Fati, 2019).