Aperta al pubblico il 28 febbraio 2020 la mostra “d’Annunzio intimo e segreto. Il sogno dell’esteta”, curata da Lucia Arbace e Marzio Maria Cimini, è di nuovo fruibile dopo i lunghi mesi di chiusura imposti dall’emergenza Covid-19 e resterà aperta fino al 31 ottobre 2020. Più di 100 tra autografi, cimeli, abiti e fotografie della collezione di Gianni Santomo testimoniano il rapporto tra Gabriele d’Annunzio e Letizia de Felici, una delle sue ultime amanti, la donna che il Poeta aveva soprannominato Mèlitta. Attorno a questi straordinari documenti, che si presentano al grande pubblico per la prima volta, i curatori hanno costruito una narrazione che procede parallela e distinta: anzitutto l’omaggio al primo studioso di questa collezione e al curatore dell’epistolario completo d’Annunzio-Mèlitta, il prof. Vito Moretti, nel primo anniversario della sua scomparsa; poi la ricostruzione delle interessanti vicende che hanno portato a Pescara questa importante collezione: la ristrutturazione e la riapertura al pubblico del Palazzetto Imperato, progettato nel 1926 dal cognato di d’Annunzio, Antonio Liberi, acquisito da Gianni Santomo nel 1989 e riportato ad antico splendore, quale lo si vede oggi, dall’Arch. Mario D’Urbano nel 1996, per ospitare le prime sale espositive dei materiali, il negozio “Teleria” di corso Umberto, che ha fatto la storia del commercio pescarese nella sua epoca d’oro. Gli oggetti esposti raccontano anche altre storie: quella dell’orafo del Vittoriale, Mario Buccellati, e dello scultore preferito di d’Annunzio, Renato Brozzi, oltre al suo rapporto con l’impresario Mario Fumagalli e con il factotum della Capponcina, il veterinario abruzzese Benigno Palmerio. Una mostra caleidoscopica che, partendo da una collezione variegata e stupefacente, racconta una storia lunga un secolo fatta di voci diverse che intonano all’unisono un inno al bello. A corredo della mostra è disponibile la raccolta di saggi-catalogo “d’Annunzio intimo e segreto. Il sogno dell’esteta“, Ianieri edizioni, a cura di Lucia Arbace e Marzio Maria Cimini, 316 pp., XVI tavole a colori fuori testo, 130 immagini in bianco e nero, già alla seconda e ampliata edizione per il successo riscosso (euro 16,00).