Si terrà sabato 7 marzo 2020 presso la Sala Tosti dell’Aurum di Pescara a partire dalle ore 17,45 l’iniziativa conclusiva per la Cerimonia di Premiazione del Premio Nazionale di Giornalismo e Saggistica “Camilla Cederna” 2020 (Prima edizione), organizzata dall’Associazione Culturale Tracce con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, della Fondazione Pescarabruzzo e dell’Eremo Dannunziano. Coordinerà il poeta, editor e critico Ubaldo Giacomucci. Interverranno l’Assessore alla Cultura del Comune di Pescara Maria Rita Paoni Saccone e la presidente della Fondazione Pescarabruzzo Nicoletta Di Gregorio.
La Giuria del Premio (composta da Andrea Costantin, Ubaldo Giacomucci e Tania Santurbano) ha stabilito la consegna di un Premio Speciale per la Saggistica a Marianna Aprile, per la capacità di coniugare saggistica e inchiesta giornalistica nel volume “Il Grande Inganno”, edito da Piemme con il sottotitolo emblematico “First lady, nemiche perfette ed eroine silenti. Così la politica nasconde le donne”. Seguirà una presentazione pubblica del libro, con un dialogo a cura di Andrea Costantin e dei brani interpretati da Tania Santurbano.
L’Autrice sarà a disposizione del pubblico per rispondere a domande e chiarimenti sul libro.
Marianna Aprile, 43 anni, è nata a Bari ma ci ha vissuto giusto il tempo di imparare a camminare. Lo ha fatto verso Roma da cui, a 30 anni, ha proseguito in direzione Milano, dove vive e lavora al settimanale Oggi. Prima di approdare lì, ha scritto ovunque e di qualsiasi cosa (economia, gossip, cultura, spettacoli, politica, nautica di lusso), perché grafomane, onnivora e soprattutto per via dell’imprinting professionale ricevuto, ventitreenne, alla Vespina, il service editoriale di Giorgio Dell’Arti dove ha imparato gran parte di quel che sa fare (la parte che le viene meglio). Le piace mettere ogni tanto un piede in TV e ragionare di politica e costume. Lo ha fatto in passato (nel 2014 come autrice e co-conduttrice del talk politico Millennium, Rai3), lo fa ora su La7 a Otto e mezzo. Passa buona parte della sua vita sui treni, quasi sempre tra Milano e Roma, sempre sognando il mare…
Nota editoriale sul libro:
Che relazione c’è tra le first lady italiane, invisibili o esposte ma silenti, e le donne che della politica scelgono di fare la propria missione? Apparentemente nessuna. Ma basta grattar via la patina di glamour da copertina delle prime e guardare alle battaglie delle seconde per capire che un nesso c’è e ha a che fare col rapporto problematico che la politica ha con le donne in Italia.