Il 27 gennaio 1937 era nato il pittore Luigi Baldacci, scomparso il 18 settembre del 2018. II suo curriculum artistico è stato intenso e significativo. Ha dovuto lottare “molto duramente nella vita che forse non ha avuto il tempo di viverla” come dice Charles Bukowski, ma la sua ESPART (arte extra sensoriale) continua a esistere e a interessare.
Ha lasciato un “segno colorato” a questo mondo. Spirito indomito, intelligente, spinto dal fascino dell’avventura. Gli elementi principali della sua pittura sono sempre stati: la narrazione, il simbolismo e il colore. Ha amato raccontare la sua terra, le sue origini, le vicende storiche e archeologiche che l’hanno interessata e i popoli che l’hanno abitata. Non ha trascurato di mettere in risalto l’anima e le tradizioni del passato della nostra regione, l’Abruzzo, che, tra le poche d’Italia, è riuscita a mantenere pressoché intatte nel tempo.
Si è accostato in modo inconsapevole alla dottrina aristotelica, ha studiato le realtà fisiche che gli stavano intorno e si è occupato di quelle più distanti, spingendosi nel campo della metafisica e percependo le realtà trascendenti.
Ha acquisito una capacità extrasensoriale che gli ha permesso di vedere cose lontane… I simboli dei suoi quadri hanno fatto parte del suo mondo apparentemente complesso.
Oggi le sue opere dominano sulle pareti dei Musei, nelle case, nelle scuole, le sue sculture signoreggiano. L’opera della “Storia di Pescara”, che continua a essere il suo capolavoro, vive nella Sala Consiliare della Città di Pescara.
Tutti coloro che lo hanno amato, lo ricordano sempre.
Homepage dell’Artista: www.luigibaldacci.it