“Amaldi l’italiano – centodieci e lode!” al CERN di Ginevra

Uno spettacolo italiano andrà in scena al CERN di Ginevra martedì 11 settembre 2018 alle ore 20.30: “Amaldi l’italiano – centodieci e lode”. Si tratta della prima pièce teatrale che ha per protagonista il famoso fisico italiano, ideatore del CERN e primo segretario generale, nel centodecimo anniversario della sua nascita. Protagonista l’attore e regista Corrado Calda, che ne è anche autore assieme a Giusy Cafari Panico.
L’opera sarà rappresentata al GLOBE della Scienza e dell’Innovazione, la struttura avveniristica del CERN, alla presenza dei massimi livelli della prestigiosa istituzione internazionale e della comunità dei fisici, dopo il fortunato debutto italiano.
Edoardo Amaldi, nato a Carpaneto Piacentino, è vissuto a Roma, dove ha dato un grande e fondamentale contributo alla fisica italiana ed europea e al movimento per il disarmo nucleare. Amaldi l’Italiano è stato l’unico dei “ragazzi di via Panisperna” a non emigrare all’estero, rinunciando a una prestigiosa cattedra negli Stati Uniti per occuparsi della ricostruzione della fisica e della ricerca italiana ed europea. Lo spettacolo parte dal 1938, anno in cui il famoso gruppo di via Panisperna si disgrega per non ricostituirsi mai più, anche a seguito delle leggi razziali fasciste (Fermi era sposato a un’ebrea ed ebrei erano Segré e Pontecorvo). Amaldi resterà solo in Italia ad affrontare la guerra, finita la quale, dovrà ricominciare pressoché da zero. Lavoratore instancabile, innamorato dell’Italia grazie anche a sua moglie Ginestra, donna straordinaria e grande nazionalista, Amaldi fu inoltre promotore di una collaborazione Europea attraverso la quale questo grande fisico contribuirà, in modo fondamentale, sia alla  nascita del CERN (Consiglio Europeo per le Ricerche Nucelari) sia alla creazione dell’ESA (Europe Space Agency). Nel monologo emerge la grande operosità di un uomo profondamente legato al concetto di pace tra le nazioni e all’ideale di una scienza che potesse circolare liberamente tra le persone senza segreti militari e senza scopo di lucro.
Il monologo vede in scena Edoardo Amaldi che, ormai anziano ma ancora estremamente vitale e lucido, sta scrivendo una lunga lettera a Fermi in cui ripercorre le tappe fondamentali della sua vita di essere umano e di scienziato, da quando i due si sono separati prima della seconda guerra mondiale. Edoardo ricostruisce non solo i rapporti che hanno dato vita al CERN e all’ESA ma anche il rapporto che univa i due sullo sfondo dell’intera squadra di via Panisperna, lungo un’epoca caratterizzata da grandi avvenimenti storici e scientifici. In particolare, Amaldi farà diverse riflessioni sulle scoperte nucleari e sulla bomba atomica, dolenti ma obiettive, fino alla sua decisione di aderire al movimento pacifista per il disarmo nucleare: Pugwash. L’ultimo capitolo della lettera a Enrico Fermi sarà riservato alle onde gravitazionali, campo che Amaldi esplorò per primo in Italia negli anni settanta, e che quest’anno è venuto alla ribalta mondiale a seguito dell’assegnazione del Nobel per la fisica all’equipe degli scopritori. Alla fine della rappresentazione, Amaldi si renderà conto che la lettera che stava scrivendo non potrà mai essere recapitata perché Fermi, al momento in cui scrive, è morto da più di trent’anni. Non una svista, quanto più un sentimento che tra poco Edoardo rivedrà l’amico Enrico molto presto.
La rappresentazione verrà realizzata al CERN di Ginevra grazie all’Associazione Culturale Muselunghe, alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, all’Istituto Nazionale di Fisica.
Fonti storiche e supervisione del testo: dott.ssa Adele La Rana; scene: Roberto Lorenzini; luci: Alessandro Gelmini. Ingresso gratuito. Registrazione obbligatoria su voisins.cern. Evento in Italiano con traduzione simultanea in inglese.