In una notte di luna piena, tra il 18 e il 19 maggio 2019, con la collaborazione organizzativa del Comune di Piacenza e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nella splendida cornice di P.zza S. Antonino a Piacenza, il Piccolo Museo della Poesia presenta: L’infinito finite volte da un’idea di Massimo Silvotti.
La manifestazione, che primariamente intende omaggiare la più conosciuta poesia italiana nel mondo, in occasione del suo bicentenario, con una performance da guinness dei primati del poeta e artista Massimo Silvotti (circa sette ore di recitazione della poesia L’infinito e altre poesie di Leopardi) si prefigge altri rilevanti obiettivi di seguito esplicitamente dichiarati: sviluppare una riflessione critico – filosofico – scientifica sul concetto di limite e d’infinito; offrire contributi poetici che dialoghino con i concetti di limite e d’infinito; attraverso suggestioni scenografiche, indurre nel pubblico ulteriori stimoli di riflessione; attraverso un’opera pittorica, realizzata in presa diretta, dare visibilità al concetto di limite e d’infinito; omaggiare la figura del piacentino Pietro Giordani, quale figura centrale della vicenda poetica di Leopardi.
La manifestazione avrà inizio sabato alle ore 18 con una tavola rotonda multidisciplinare sui temi del limite e dell’infinito, coordinata dalla poetessa Sabrina De Canio (direttrice didattica del Museo della Poesia), a cui parteciperanno Roberto Silvotti (astrofisico), Franco Toscani (filosofo), Enzo Santese (critico d’arte) e Vincenzo Guarracino (critico letterario).
A partire dalle ore 21, alcuni poeti contemporanei (tra cui hanno aderito: Giampiero Neri, Guido Oldani, Tiziano Rossi, Antje Stehn, Gabriella Cinti, Laura Garavaglia, Elisa Longo, Amedeo Anelli, Giuseppe Langella, Franco Manzoni, Beppe Mariano, Filippo Ravizza, Paolo Valesio), presenzieranno con una loro poesia, inerente i concetti di limite e d’infinito; questo secondo momento sarà coordinato dalla poetessa Giusy Cafari Panico (direttrice artistica del Museo della Poesia) e introdotto da una mini performance del poeta visivo Roberto Chiapparoli.
Dal momento in cui la luna, a Piacenza, sarà perfettamente piena (18 maggio, ore 23,11) e fino al suo tramonto (19 maggio, ore 5,52), Massimo Silvotti, ininterrottamente, anche affiancato spontaneamente da altri poeti italiani e stranieri (gli stessi poeti potranno, in tempo reale, sviluppare loro poesie sul tema in oggetto; queste stesse poesie verranno mostrate al pubblico con una modalità di sicuro impatto visivo), reciterà la poesia L’infinito di Leopardi. Nel mentre, la Compagnia teatrale Quarta parete attraverso suggestioni scenografiche, e l’artista Giuseppe Donnaloia, attraverso una grandissima tela ad olio eseguita in tempo reale, perpetueranno il mito della siepe leopardiana; in caso di pioggia la manifestazione slitterà al primo sabato utile (senza pioggia) successivo.
Massimo Silvotti (Bruxelles, 1963), poeta, artista e filosofo, è direttore del Piccolo Museo della Poesia di Piacenza. Come poeta e critico è presente su antologie e riviste letterarie. Le recenti pubblicazioni sono: Liberi intrecci (Vicolo del Pavone, 2012), Ungaretti e la Grande Guerra – L’Acrobata sull’acqua, con nota di Guido Oldani (Zona Franca, 2015), Guido Oldani e l’iceberg del realismo terminale, (Atelier n° 91, 2018). Puntoacapo editrice pubblicherà quest’anno il saggio L’ulivo e il suo respiro – Ricerca sulla (della) felicità. Come ideatore di performance collettive si ricordano: tre edizioni della maratona poetico artistica La piuma sul baratro (Piacenza e Milano, 2016 – 2018 – 2019) e La pelle dei pittori e il sangue dei poeti (Museo Mudec, 2017). Silvotti è autore del Manifesto di Pittura del Realismo terminale, Il Punto di fuga siamo noi.